viaggioinmessicoeguatemala

tour operator: Mago Merlino anno: 2002    durata: 15 gg
alloggi: Hotel e Pousadas mezzi: aereo, pullman

Viaggio in Messico e Guatemala effettuato nel Febbraio/Marzo del 2002. Principali località visitate : Città del Messico ( Plaza de la Constitucion, Palacio Nacional, Cattedrale, Museo Nazionale Antropologico ), Nuestra Señora de Guadalupe, Teotihuacán ( Tempio di Quetzalcóatl, Piramide della Luna, Piramide del Sole ), Oaxaca, Monte Albán, Mitla, Tuxla Gutierrez, Cañón del Sumidero, San Cristóbal de las Casas, San Juan Chamula, Zinacantán, Agua Azul, Palenque ( Tempio dei Teschi, Tempio delle Iscrizioni, Tomba del re Pakal, Palazzo, Osservatorio Astronomico, Tempio della Croce, Tempio del Sole ), Flores, Tikal ( Plaza Mayor, Tempio numero I, Tempio numero II, Mundo Perdido, Tempio numero IV ), Città del Guatemala, Antigua, Lago Atitlan, Santiago de Atitlan, Chichicastenango, Quiriga, Bahia de Amatique, Livingstone, Tula, Tepotzotlan.



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Diario del viaggio in Marocco in formato word. versione del diario di viaggio in Messico e Guatemala in formato Word ( solotesto )
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2 Marzo 2002   Antigua - Lago Atitlan - Panajachel - Santiago de Atitlan

Sulla Panamericana verso il Lago Atitlan - seleziona per ingrandire Lasciata a malincuore Antigua, che meriterebbe d'essere visitata con un po' più di calma, proseguiamo sulla Panamericana verso la nostra prossima meta: il Lago de Atitlán Video su YouTube del Lago de Atitlán. Dopo circa 2 ore di viaggio arriviamo in prossimità del lago, una delle mete turistiche più gettonate della zona. Una breve sosta per ammirare il panorama dall'alto, con il profilo dei vulcani che si staglia all'orizzonte ed iniziamo la discesa. Siamo su un altopiano a circa 1500 mt. di altitudine, il cielo è terso e colorato d'un azzurro intenso, ma la vista sottostante è offuscata da una foschia densa e candida, che ammanta tutto di un'atmosfera surreale. Arrivati a Panajachel, vivace paesino conosciuto fin dagli anni '60 come meta dei figli dei fiori, ci imbarchiamo su uno dei tanti battelli che portano i turisti a fare il giro del lago. In realtà più che di un giro si tratta di un'attraversata, che in circa un'ora permette di raggiungere la sponda sud del lago, dove si trovano alcuni paesini caratteristici come Santiago de Atitlán Santiago de AtitlánVideo su YouTube di Santiago de Atitlán. Panorama del Lago de Atitlán - seleziona per ingrandire Anche in Guatemala, cosi come in Messico, i riti cattolici s'intrecciano con credenze e usanze più antiche, che in alcuni casi sono l'espressione evidente d'un aperto dissidio verso l'autorità religiosa. Come la particolare venerazione che qui, a Santiago de Atitlán, mostrano verso una statua che raffigura San Giuda, il quale, detto per inciso, non è proprio tra le figure più carismatiche della religione cristiana. E che in realtà, sotto mentite spoglie, celerebbe l'identità d'una temuta antica divinità locale: Maximón. La statua è conservata nella casa del capo della confraternita a lui dedicata e nella settimana Santa viene portata in processione con gran dispiacere del prete locale, che come i predecessori si batte da tempo per sradicare questa credenza. Nella chiesa del paese, posta sulla piazza principale, sono conservate alcune statue lignee prodotte da artisti locali. Il sacro ed il profano convivono uno accanto all'altro e cosi, vicino ad una statua che raffigura un Gesù a dorso d'asino, abbigliato come un Cow Boy americano con tanto di stivali, se ne trova un'altra che raffigurebbere l'antica divinità Maya del Mais. Il paese balzò alla notorietà della cronaca nel 1981, quando un missionario americano, Stanley Francis Rother, molto amato dalla gente per il suo impegno a favore dell'emancipazione delle popolazioni indie, venne ucciso dai famigerati squadroni della morte. Molto caratteristici sono infine gli abiti tradizionali delle varie etnie che convivono in questa zona e sulla stradina che dal lago sale verso il centro del paese se ne può trovare un ampio campionario. Terminata la visita rientriamo a Panajachel per trascorrervi la notte. Il bell' albergo che ci ospita ha piccolo ma interessante museo privato, dove con dovizia di particolari viene illustrata la storia civile e geologica del lago Atitlan.




3 Marzo 2002   Panajachel - Chichicastenango - Città del Guatemala

Riprendiamo il viaggio, meta il caratteristico villaggio di Chichicastenango situato a 2071 mt. di altitudine, dove ci rechiamo per visitare il famosissimo mercato domenicale. Chichicastenango ChichicastenangoVideo su YouTube di Chichicastenango è la perfetta antitesi di Antigua e ad una sobria ed elegante atmosfera coloniale contrappone un'esplosiva vitalità indigena, conservando però come comune denominatore una multiforme tavolozza di colori che rifulge su cose e persone. E' difficile dire se il mercato che vi si tiene abbia assunto la fama e le dimensioni attuali con l'arrivo dei turisti o fosse da sempre tenuto in cosi grande considerazione anche solo dalle popolazioni locali, ma quello che è certo è che ormai la nostra presenza ha assunto connotazioni irrinunciabili, finendo per divenire un'altro punto di vista del colore locale. Donne sciamane all'ingresso della chiesa di San Tomás, Chichicastenango - seleziona per ingrandire Frotte di persone di tutte le nazionalità si aggirano tra i polièdrici banchetti, dove si può trovare praticamente tutta la produzione artigianale mesoamericana a prezzi veramente concorrenziali. In particolare sono molto rinomati i tappeti e le stoffe colorate, ma si possono trovare anche caratteristiche maschere di legno, oggetti in ceramica, amache e molte altre cose. Ma prima di gettarvi nella bolgia, se riuscirete a trattenere la frenesia di spendere che vi assalirà, fendete la folla (tenendo ben stretti zaini e portafogli) e fate una visita alla chiesa di San Tomás. All'ingresso della chiesa, eretta nel 1540, gruppi di donne pregano inginocchiate agitando incensieri artigianali, mentre piccoli sbuffi di fumo denso salgono verso l'alto. La stessa spiritualità si ritrova all'interno, dove interi gruppi familiari compiono le loro devozioni fondendo le rituali esortazioni cattoliche con pratiche ancestrali giunte fino a noi da tempo immemorabile, in tutto simili a quelle viste in Messico nel paesino di San Juan Chamula. Di fronte un viale conduce ad un altra chiesetta, quella del Calvario. Assolto l'impegno culturale potete ora tranquillamente gettarvi nella mischia, per immergervi in quella che è la vera anima di Chichicastenango: il suo coloratissimo mercato. Non esiste un itinerario particolare da seguire, lasciatevi trasportare dalla corrente umana, a cui d'altra parte vi sarà ben difficile resistere e se vi avanza un po' di tempo andate a dare un' occhiata al cimitero del paese, le piccole e multicolori tombe sono anche loro testimoni di come questo popolo interpreti l'eterno gioco che contrappone la vita e la morte. Lasciata Chichicastenango rientriamo a Città del Guatemala per trascorrervi la notte.




4 Marzo 2002   Città del Guatemala - Quiriga - Bahia de Amatique

Dopo una notte agitatissima, trascorsa in compagnia di un'indescrivibile acidità di stomaco, come solo le piccanti salse di queste parti riescono a produrre (e pensare che ero stato attento per tutto il viaggio, ma la sera prima a cenaQuiriga, stele scolpita - seleziona per ingrandire quella salsina a base di pomodori verdi era cosi invitante...), la mattina di buon'ora partiamo per la Bahia di Amatique sul mar dei Caraibi. Durante il lungo trasferimento ci fermiamo a visitare l'area archeologica di Quiriga QuirigaVideo su YouTube di Quiriga. Riportato alla luce nel 1840, questo piccolo sito Maya, inserito in un contesto particolare tra la foresta e le piantagioni di banane impiantate dalla United Fruit Company, presenta aspetti che lo rendono unico nel panorama del centro america. In particolare per la presenza di numerose stele in pietra arenaria finemente scolpite, alcune delle quali di dimensioni veramente notevoli. Furono erette dal re Cielo Cauac per celebrare la vittoria sul re Coniglio 18 della vicina città di Copan in Honduras, evento che riscattava Quiriga da un lungo periodo di sottomissione. Le stele, protette da un tetto di paglia, sono disseminate in tutta l'area del sito. Dopo pranzo riprendiamo la Carretera el Atlantico, strada che termina a Porto Barrios sul Mar dei Caraibi, un antico porto caduto ora in disgrazia dopo la costruzione del più moderno San Tomas de Castilla, utilizzato dalle multinazionali per imbarcare la frutta verso gli Stati Uniti. Ci accoglie un cielo plumbeo e mentre varchiamo l'ingresso dell'Amatique Bay inizia a cadere una fitta pioggerellina. Il complesso è un moderno ed elegante resort costruito attorno ad una piccola baia privata, proprio sul sito dove sorgeva un'antica fazenda coloniale, di cui rimangono alcune costruzioni in via di restauro. Sarà che siamo stanchi, sarà che il pensiero del viaggio, ormai prossimo alla conclusione, ci rende un po' malinconici, sarà che anche il cielo non ne ha più voglia, ma della famosa atmosfera Caraibica non riusciamo proprio a percepirne traccia e la prospettiva di passare il giorno seguente con la classica giornata a disposizione, della serie arrangiatevi, ci getta un po' tutti nello sconforto. Soprattutto quando anche la nostra guida ci saluta per tornare a Città del Guatemala, annunciandoci che verrà a riprenderci tra due giorni. Ma d'altra parte, ad un'organizzazione che fino a quel momento si era rivelata generalmente buona, una piccola caduta possiamo concederla.




5 Marzo 2002   Bahia de Amatique - Livingstone - Bahia de Amatique

Il resort Amatique Bay - seleziona per ingrandire Come meglio non potevamo prevedere, novelli metereologi, la giornata si preannuncia uggiosa in tutti i sensi; proprio come doveva averla immaginarla Battisti quando compose la famosa canzone. Ma lo scoramento dura un attimo e l'ardito sangue italiano, che ci ha portato Santi, Poeti e Navigatori in giro per il mondo, si risveglia e cosi ci organizziamo seduta stante un'escursione in barca, dividendo la spesa supplementare, per andare a visitare dall'altra parte della baia il caratteristico paesino di Lívingston LívingstonVideo su YouTube di Lívingston. Lívistong la città nera sul Caribe - seleziona per ingrandire In verità la mia idea originale, fin dall'Italia, era quella di sfruttare questa giornata per recarmi a visitare il sito Maya di Copan in Honduras, uno dei più significativi ed interessanti di tutto il Centro America. Purtroppo, nonostante non fosse molto distante, la mancanza di un servizio pubblico specifico, il costo del noleggio auto e la ristrettezza del tempo a disposizione mi hanno fatto desistere dal mio proposito, che però vi consiglio di tenere in conto, tralasciando il Caribe Guatemalteco, nel caso vi trovaste da queste parti. Lívingston è comunque un paesino molto caratteristico, fondato nel periodo coloniale dagli schiavi africani che si affrancavano o che riuscivano a scappare dalle piantagioni. Gli abitanti odierni ne sono i diretti discendenti, da essi ne hanno ereditato, oltre che ai tratti somatici, il chiassoso ed allegro modo di vivere. Una breve strada in salita conduce dal porto nel centro del paesino, il cui fulcro vitale ruota attorno ad un'arteria principale ricca di vita e musica africana. Seguendo la strada si ridiscende al mare dal lato opposto, non c'è molto di particolare da vedere a parte l'atmosfera caratteristica che vi si respira se paragonata a quella coloniale di Antigua o a quella india di Chichicastenango. Ritornati ad Amatique Bay trascorriamo il pomeriggio, sempre sotto la minaccia della pioggia, bighellonando in giro per il resort.




6 Marzo 2002   Bahia de Amatique - Città del Guatemala

Di questa giornata non c'è nulla di particolare da ricordare, se non il lungo trasferimento che nel pomeriggio ci riporta a Città del Guatemala in attesa del volo del giorno successivo per Città del Messico.




7 Marzo 2002   Città del Guatemala - Città del Messico - Tula - Tepotzotlan - Città del Messico

Coatlepantli, il muro dei serpenti - seleziona per ingrandire Oggi ci attende una giornata senza respiro e per ben cominciare sveglia alle 4.00 antidiluviane, trasferimento all'aeroporto e volo di ritorno per Città del Messico. Lasciamo il Guatemala, un paese pieno di vita e di contraddizioni che solo da poco, grazie anche al turismo, sta cercando faticosamente di uscire dal lungo tunnel in cui l'aveva spinto una sanguinosa guerra civile. Ci rimangono negli occhi colori e sensazioni uniche che non dimenticheremo tanto facilmente. All'arrivo di buon mattino a Città del Messico ritroviamo con piacere la nostra simpatica guida messicana, balia della nostra prima parte del viaggio. Il tempo di caricare le valigie sul pullman e via per una nuova escursione, con un plauso questa volta all'organizzazione che è così riuscita a riempire un buco di parecchie ore in attesa della coincidenza Lufthansa per Francoforte. Usciamo dal El Monstruo riattraversando per la seconda volta la sua immensa periferia, imboccando in direzione nord l'autostrada D57. Tepotzotlan, il convento di San Francesco Saverio - seleziona per ingrandire Dopo pochi chilometri arriviamo a Tula TulaVideo su YouTube su Tula per visitare il sito archeologico dell'antica capitale della cultura Tolteca. L'insediamento ha caratteristiche uniche nel suo genere, grazie anche al ritrovamento, sulla sommità della piramide principale, di statue in pietra di dimensioni davvero notevoli. I giganti, che raffigurerebbero dei guerrieri, avevano probabilmente la funzione di sorreggere una sovrastante copertura. All'ingresso del sito archeologico si trova un piccolo ma interessante museo, all'interno sono esposti manufatti e parti di statue gigantesche ritrovate nell'area, mentre sulle pareti tavole didattiche illustrano l'evolversi delle civiltà insediatesi anticamente nella zona. Superato l'ingresso si possono visitare i resti di un muro, il Coatlepantli muro dei Serpenti, dove sono ancora ben visibili i magnifici bassorilievi raffiguranti il dio Quetzalcoatl che nasce dalla bocca del serpente piumato. Dietro il muro si trova il tempio dedicato alla stessa divinità e sulla cui sommità si trovano le quattro statue in pietra alte più di quattro metri, una sola però è originale, mentre le altre sono delle ricostruzioni i cui originali sono conservati in un museo. Vicino al tempio si trovano il Palacio Quemado ed il campo del gioco della palla, uno dei più grandi di tutto il Messico. Lasciata Tula ci spostiamo a poca distanza per visitare il paese di Tepotzotlan, dove tra il XVII e il XVIII secolo venne edificato il Convento di San Francesco Saverio, uno dei più significati esempi del barocco messicano. All'interno del convento, tra le cose più preziose, si può visitare la stupenda Cappella Domestica, finemente cesellata di madreperla ed oro. E' davvero molto bella cosi come la chiesa maggiore. Nelle sale del convento è inoltre allestito un museo con preziosi oggetti religiosi, quadri, stampe del periodo coloniale e libri antichi. Arrivati fin qui siamo ormai giunti al capolinea del nostro viaggio, non ci resta che salutare il Messico ed imbarcarci sul volo di ritorno per Francoforte




7 Marzo 2002   Città del Messico - Francoforte - Milano

Devo aver dormito quasi tutto il tempo e non ricordo praticamente nulla del volo di ritorno, ma d'altra parte non credo di essermi perso nulla di importante, dopo aver assaggiato il menu dell'andata. Non dimenticherò mai le emozioni che questo viaggio è riuscito a trasmettermi. Dopo aver visitato l'Egitto e la sua cultura, questo era il viaggio che mi ripromettevo prima o poi di compiere. La cultura dei Maya e degli altri antichi popoli centroamericani, i loro riti ancestrali, le città misteriose nascoste per secoli da una natura sfolgorante, i colori e l'atmosfera delle città coloniali, la bellezza delle chiese e dei conventi, l'allegra confusione dei mercati. Forse nel racconto posso aver ecceduto con gli aggettivi, lasciandomi prendere un po' la mano da toni iperbolici, ma solo visitando di persona questa parte del mondo riuscirete a farvi una piccola idea di quanta bellezza ed armonia racchiuda, che da parte mia spero di essere riuscito a trasmettervi almeno in parte.



Diario Parte 3^




note

Ricordate, tutto cambia. Per questo quello che era vero all'epoca del mio viaggio oggi può non esserlo più !

Il contenuto dei diari è frutto delle mie esperienze di viaggio e tutte le opinioni sono espresse a titolo puramente personale, non intendendo con ciò ledere i diritti o urtare la suscettibilità di nessuno. E' possibile riprodurne il contenuto su siti web amatoriali purchè ne venga citata la fonte ed informato l'autore. Qualsiasi altro tipo di utilizzo è soggetto ad un'espressa autorizzazione. Le informazioni storiografiche e documentali sono tratte dalla guida di viaggio Messico Guatemala Belize di Pietro Tarallo edita da Ulysse moizzi Giugno 2000. Questo Sito non ha nessuna finalità di lucro, non ha sponsor ne intende promuovere nulla o nessuno se non nell'affermazione di proprie opinioni personali. Le foto pubblicate nel presente diario sono state da me effettuate, o sono state concesse in uso da amici che hanno partecipato con me al viaggio. Sono freeware per un uso personale. Le immagini e le Clip Art utilizzate sono state dichiarate freeware per un utilizzo privato dai detentori del legittimo copyright.



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